FAP ACLI NAPOLI

FAP ACLI NAPOLI non ci sono più i pensionati di una volta

lunedì 31 gennaio 2011

pasquale orlando news sociali: Tutto sul Click Day 2011

Oggi 31 gennaio su internet scatta il Click Day 2011 ossia il giorno in cui si potrà richiedere per via telematica il permesso di lavoro regolare in Italia per 98.080 extracomunitari che possono fruire del nuovo decreto Flussi varato dal consiglio dei Ministri e pubblicato sulla il 31 Gennaio 2010 sulla Gazzetta Ufficiale 305. Da stamattina alle 8 gli interessati potranno accedere all’aera dedicata sul sito ufficiale del Ministero dell’Interno (vedi fonte), ma sembra che tutto sia bloccato sin dalle 7. Ma vediamo come funziona questa procedura che dovrebbe facilitare questo iter che nel primo blocco coinvolgerà 52080 cittadini che hanno trovato impiego nel nostro paese.

Sono già 210.000 le richieste inviate con 170.000 badanti e 40.000 lavoratori subordinati, si devono però anche sommare 115.000 domande già pronte per l’invio per comprendere la mole di richieste che sta subissando i server del Ministero.
I lavoratori impegnati nel settore domestico dovranno attendere invece il 2 febbraio (nuovamente alle 8 di mattina) e successivamente toccherà il 3 febbraio alle rimanenti categorie con la particolare fascia dei lavoratori con permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionaleche potranno effettuare una conversione del permesso stesso con 4000 moduli disponibili.
Sul sito si può leggere “paesi privilegiati“, cosa significa? I 52080 cittadini interessati sono quelli i cui paesi hanno sottoscritto accordi preliminari e quindi Egitto, Albania, Marocco, Moldavia, Tunisia, Filippine e Sri Lanka.


pasquale orlando news sociali: Tutto sul Click Day 2011

sabato 15 gennaio 2011

il sociale dell’obbligo come la scuola dell’obbligo, come l’obbligo al soccorso… come un diritto, non come un lusso non come una carità.

Documento: Il Welfare non è un lusso

del Coordinamento Campano Il Welfare non è un lusso
per la gravissima crisi economica vissuta dai cittadini operatori sociali e dai cittadini utenti dei servizi

Le donne e gli uomini del Terzo Settore, delle associazioni e delle cooperative sociali, le lavoratrici e i lavoratori del sociale hanno imparato dalle persone fragili di cui si prendono cura la DIGNITA’, la discrezione della DIGNITA’.

Ma ora vi è una emergenza di fase economica strutturale, non è un momento di difficoltà o una congiuntura.Proponiamo di esprimere una solidarietà attiva alle grandi manifestazioni degli operatori sociali svoltesi in questi ultimi mesi a Napoli ed in Campania sulla esigibilità negata dei diritti dei cittadini fragili e dei lavoratori.
Siamo al punto che l’operatore sociale subisce la stessa esclusione del cittadino che assiste. A volte maggiore. Altro che flessibilità, siamo alla liquidità del lavoro. Altro che burn-out… siamo alla disperazione, perché, in particolare nel Mezzogiorno:

  • gli operatori non prendono lo stipendio da alcuni mesi (anche sei-sette mesi!!!);
  • gli Enti Pubblici hanno ritardi insostenibili dei pagamenti a fronte di servizi già erogati (anche di 24 mesi!!! – altro che i 60 gg. delle direttive europee !);
  • le banche non garantiscono oltre …;
  • la complessiva fruizione dei diritti sociali nel Mezzogiorno ed in Campania è fuori dalla Costituzione, è fuori dall’Europa, sta diventando un baratro culturale e democratico in cui la coesione sociale muore.

Il peso fiscale rigido sul terzo settore annulla ogni possibilità di reggere un contratto di lavoro se la sussidiarietà pubblica non viene garantita da un flusso regolare di risorse. La forbice fra i tempi rigidi e certi delle contribuzioni fiscali e quelli della liquidazione dei servizi prestati e rendicontati è sempre più ampia ed insostenibile.

Da un mese è stato riaperto l’ex manicomio Leonardo Bianchi da quegli stessi operatori che anni fa avevano contribuito a chiuderli, gli ospedali psichiatrici. Gli operatori fanno scioperi della fame e scendono in piazza continuamente, “per difendere il diritto di tutti ad essere curati” e ad essere presi in carico. Hanno occupato tutto ciò che c’era da occupare, compreso il Comune di Napoli, sempre pacificamente, da educatori quali siamo tutti.

Mai due generazioni assieme erano state così povere e così escluse, così senza speranza.
Una seria riforma strutturale delle politiche pubbliche deve, poi, porre l’obiettivo della quota capitaria del sociale come condizione strutturale irrinunciabile dei sistemi di welfare comunitari, nazionali e locali.
Un bambino che nasce a sei anni ha diritto ad una cosa che si chiama obbligo della Scuola pubblica. Se non succede i genitori vengono denunciati il giudice interviene la opinione pubblica si indigna….
Una persona che sviene per strada o si fa male ha bisogno di una cosa che si chiama obbligo del pronto soccorso pubblico. Se non succede se non intervieni sei denunciato per mancato soccorso, se non trovi i medici ad aspettarti chiami i carabinieri.

Ebbene
dobbiamo gridare forte a tutti i governi ed in tutte le nostre piazza aprendo un nuovo storico conflitto una mobilitazione generale meridionalista,nazionale ed europea:

un disabile, un anziano non autosufficiente, un povero hanno diritto in Europa, e secondo la nostra Costituzione, all’effettivo esercizio dei diritti sociali,

al sociale dell’obbligo!

Ecco, il sociale dell’obbligo come la scuola dell’obbligo, come l’obbligo al soccorso

come un diritto,
non come un lusso né come una carità.


tratto da:

pasquale orlando news sociali: il sociale dell’obbligo come la scuola dell’obbligo, come l’obbligo al soccorso… come un diritto, non come un lusso n�come una carit�.

domenica 2 gennaio 2011

Napoli, marcia della pace con Sepe: �Bisogna ridare speranza a questa citt�

NAPOLI (1 gennaio) - «È necessario un impegno pubblico per portare pace a una società offesa e umiliata». Queste le parole del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe che questa sera ha marciato insieme a centinaia di persone nel centro storico della città in occasione della Marcia della pace promossa dalla Diocesi di Napoli e dalla Comunità di Sant'Egidio.

Al termine della fiaccolata il Cardinale Sepe ha officiato la messa nel Duomo di Napoli. Un lungo corteo di persone, con alla testa il Cardinale Crescenzio Sepe e i bambini rom di Scampia, questo pomeriggio ha portato in corteo la speranza della pace nel mondo. Numerosi cartelli con i nomi dei Paesi ancora in guerra sono stati portati dai cittadini fino al Duomo ed esposti nella cattedrale.

Alla marcia hanno partecipato centinaia di persone immigrati, laici, giovani, bambini e operai che insieme hanno voluto chiedere la pace nel mondo e raccogliersi in preghiera. «All'inizio dell'anno - ha detto nell'omelia il Cardianale Sepe - la Chiesa ci invita a pregare in modo del tutto particolare per la pace. È questo il motivo per cui poco fa abbiamo realizzato una marcia. Noi cristiani abbiamo bisogno di pace e siamo chiamati a costruire la pace ogni giorno, a seminare la pace a strappare la mala pianta dell'ingiustizia della discordia e della guerra».

La pace anche nel nome della libertà religiosa, spiega il Cardinale. «Il Santo padre ci indica una via per la pace - ha aggiunto Sepe - quella della libertà religiosa, il cui diritto è radicato nella stessa dignità della persona umana. La libertà religiosa è via della pace perché ci apre alla speranza di costruire un mondo migliore».

Il Cardinale infine si è soffermato sulla questione rifiuti a Napoli. «Speriamo che il problema si possa risolvere - ha concluso - bisogna ridare speranza a questa città»

Pasquale Orlando, segretario nazionale della Fap Acl ha espresso il pieno impegno dei soci della grande organizzazione della terza età aclista.


pasquale orlando news sociali: Napoli, marcia della pace con Sepe: �Bisogna ridare speranza a questa citt�

pasquale orlando news sociali: Napoli, marcia della pace con Sepe: �Bisogna ridare speranza a questa citt�

NAPOLI (1 gennaio) - «È necessario un impegno pubblico per portare pace a una società offesa e umiliata». Queste le parole del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe che questa sera ha marciato insieme a centinaia di persone nel centro storico della città in occasione della Marcia della pace promossa dalla Diocesi di Napoli e dalla Comunità di Sant'Egidio.

Al termine della fiaccolata il Cardinale Sepe ha officiato la messa nel Duomo di Napoli. Un lungo corteo di persone, con alla testa il Cardinale Crescenzio Sepe e i bambini rom di Scampia, questo pomeriggio ha portato in corteo la speranza della pace nel mondo. Numerosi cartelli con i nomi dei Paesi ancora in guerra sono stati portati dai cittadini fino al Duomo ed esposti nella cattedrale.

Alla marcia hanno partecipato centinaia di persone immigrati, laici, giovani, bambini e operai che insieme hanno voluto chiedere la pace nel mondo e raccogliersi in preghiera. «All'inizio dell'anno - ha detto nell'omelia il Cardianale Sepe - la Chiesa ci invita a pregare in modo del tutto particolare per la pace. È questo il motivo per cui poco fa abbiamo realizzato una marcia. Noi cristiani abbiamo bisogno di pace e siamo chiamati a costruire la pace ogni giorno, a seminare la pace a strappare la mala pianta dell'ingiustizia della discordia e della guerra».

La pace anche nel nome della libertà religiosa, spiega il Cardinale. «Il Santo padre ci indica una via per la pace - ha aggiunto Sepe - quella della libertà religiosa, il cui diritto è radicato nella stessa dignità della persona umana. La libertà religiosa è via della pace perché ci apre alla speranza di costruire un mondo migliore».

Il Cardinale infine si è soffermato sulla questione rifiuti a Napoli. «Speriamo che il problema si possa risolvere - ha concluso - bisogna ridare speranza a questa città»

pasquale orlando news sociali: Napoli, marcia della pace con Sepe: �Bisogna ridare speranza a questa citt�

Il decreto Flussi in Gazzetta Ufficiale dal 31.Dicembre 2010.

Parte il conto alla rovescia verso i clic day, le date dalle quali sarà possibile inviare via internet le domande. Famiglie e imprese potranno chiedere di far entrare in Italia i lavoratori stranieri, i cittadini stranieri che sono già qui potranno invece chiedere la conversione in permessi per lavoro di permessi rilasciati per altri motivi.

Il primo clic day è fissato a lunedì 31 gennaio, quando, dalle ore 8.00, sarà possibile spedire le domande per i lavoratori subordinati di ogni settore cittadini di Paesi che hanno accordi con l’Italia e quindi godono di 52.080 ingressi riservati. Sono: Albania; Algeria; Bangladesh; Egitto; Filippine; Ghana; Marocco; Moldavia; Nigeria; Pakistan; Senegal; Somalia; Sri Lanka; Tunisia; India; Perù; Ucraina; Niger e Gambia.

Dalle 8.00 di mercoledì 2 febbraio potranno partire le domande per lavoratori domestici come colf, babysitter, badanti ecc., cittadini di altri Paesi, che non hanno accordi con l’Italia. Gli ingressi autorizzati sono 30.000

Dalle 8.00 di giovedì 3 febbraio, potranno partire le domande per gli altri ingressi autorizzati dal decreto flussi: lavoratori che hanno completato speciali programmi di formazione e istruzione nel Paese di origine e 500 discendenti di italiani in Argentina, Uruguay, Venezuela o Brasile. Via anche alle domande per le conversioni dei permessi di cittadini di Paesi che non hanno accordi con l'Italia.

Lo sportello immigrati, delle ACLI, rimane a disposizione dei datori di lavoro e delle famiglie per informazioni e prenotazione delle domande.

pasquale orlando news sociali: Il decreto Flussi in Gazzetta Ufficiale dal 31.Dicembre 2010.