FAP ACLI NAPOLI

FAP ACLI NAPOLI non ci sono più i pensionati di una volta

domenica 26 maggio 2013

Morto Pasquale Losa, sindacalista, amministratore di Napoli, galantuomo.




Pasquale Losa,  ex assessore comunale di Napoli ed ex capo di gabinetto della giunta Iervolino, è morto all' ospedale "Cardarelli".

Losa era stato ricoverato un settimana fa per problemi respiratori. Le sue condizioni si sono aggravate in serata.

Pasquale Losa aveva cominciato come dirigente della Cisl, della quale era stato segretario provinciale, Di formazione democristiana, aveva poi aderito al Pd, ed era diventato assessore al personale nella giunta Iervolino, carica dalla quale si dimise nel febbraio 2011. Aveva anche ricoperto l' incarico di presidente dell' Asia nel 2010.

Lo ricordo con affetto e stima. Un galantuomo che ricordo con una preghiera. Riposa in pace.

pasquale orlando news sociali acli: Morto Pasquale Losa, sindacalista, amministratore di Napoli, galantuomo.

domenica 19 maggio 2013

Europa e generazioni: la FAP Acli a Terra Futura



Pasquale Orlando: Buone prassi per saldare invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni."

La Fap ACLI ha preso parte a Terra Futura Terra Futura, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, in calendario da venerdì 17 a domenica 19 maggio, alla Fortezza da Basso a Firenze.
Un’ampia rassegna espositiva con progetti, esperienze e percorsi verso un futuro più equo e sostenibile e un calendario culturale di convegni, seminari dibattiti, laboratori, spettacoli e animazioni (www.terrafutura.it). 
In particolare la FAP ACLI all'interno dell'ampia area delle ACLI ha promosso un incontro sulle esperienze concrete di valorizzazione di talenti e competenze degli anziani per costruire nuovi lavori con i giovani.
All’interno dello stand espositivo ACLI, infatti, è stata allestita una specifica area dedicata a convegni e riflessioni che, pur in un contesto “leggero” come è quello di una mostra, ha avuto un suo filo conduttore: le ACLI hanno qualcosa da dire, hanno prodotto un proprio pensiero attorno ai temi della crisi, dell’Europa, dell’immigrazione, del lavoro della lotta alla corruzione, dell’economia, della legalità, dell’ambiente, ecc.
Ha brevemente introdotto i lavori Pasquale Orlando, (Segretario nazionale FAP Acli) che ha confermato l'impegno dell'organizzazione per fare dell'invecchiamento attivo una prassi solidale concentrata sul lavoro e il dialogo con le giovani generazioni.
Significativo il saluto di Sergio Parrini, segretario provinciale di Firenze che ha illustrato i passi avanti della Federazione e il recente congresso provinciale. 
E' toccato a Marco Turri,( Ufficio progettazione sociale ACLI) esporre i percorsi progettuali e formativi della Fap sul tema della rigenerazione e del lavoro proposti dalla Fap proponendoli come buone prassi per tutto il Movimento. Stefano Tassinari, vice presidente vicario nazionale delle ACLI ha apprezzato la scelta della FAP coerente al programma dell'Associazione che vede al primo posto il lavoro con le sue gravi attuali difficoltà e sottolineato l'urgenza di iniziative tese a combattere la povertà e l'esclusione sociale.

Presenti all'incontro tra gli altri i presidenti provinciale Acli di Firenze Mario Ringressi e regionaleFederico Barni con i componenti della presidenza nazionale ACLI Alfredo Cucciniello, Paola Villa, Antonio Russo e Michele Consiglio.

Le conclusioni sono state tenute da Paolo Formelli, (Segretario regionale Fap ACLI Toscana) che rilanciando la programmazione della Fap Acli ha confermato la crescita del sindacato pensionati delle ACLI.


pasquale orlando news sociali acli: Europa e generazioni: la FAP Acli a Terra Futura

domenica 12 maggio 2013

NON SOLO SCARTOFFIE per i promotori sociali delle ACLI da Milano a Napoli

di Elisa Cerasoli da Acli.it
Luigia Gariboldi aveva 16 anni quando ha scelto di essere un promotore sociale delle Acli. Adesso è in pensione e continua, insieme a suo marito, ad assistere gli utenti del Patronato Acli di Milano. Impossibile contare il numero di persone e pratiche seguite. Da due anni e mezzo ha accettato un’altra sfida: entrare in carcere e portare lì la sua esperienza, a servizio dei reclusi che necessitano di assistenza previdenziale. Ogni settimana va nella casa di reclusione di Opera, la più grande in Italia, e si occupa di domande per il riconoscimento di invalidità civile, assegni familiari, istanze per il riconoscimento dei requisiti ridotti per disoccupazione.
“I detenuti mostrano gratitudine e grande rispetto – racconta Luigia –. Abbiamo contatti con detenuti stanziali che scontano pene superiori ai 7 anni. Entriamo in una stanzetta con un blocco per gli appunti, una biro e la testa. Siamo da soli con loro e non c’è mai stato un episodio spiacevole. A volte i detenuti si arrabbiano, ma non con noi: con la burocrazia. Per loro è un tabù – confida Luigia che chiarisce con serietà – lì dentro si perde il contatto con la realtà. Si fatica moltissimo per trasmettere il senso delle cose che accadono fuori, i detenuti sono isolati e soli, perdono anche dimensione dei loro diritti di persone. Ogni settimana, durante le nostre visite, riceviamo dalle 6 alle 10 persone, raccogliamo tutte le informazioni e quando usciamo ci aspetta il triplo del lavoro che facciamo dentro. È un impegno importante e per questo stiamo cercando di formare alcuni detenuti affinché possano imparare a fare le pratiche: intanto danno una mano a noi e poi riprendono contatto con la vita” conclude Luigia che in questi 30 mesi ha imparato a conoscere il mondo del carcere e racconta con grande umanità e senza accenni di retorica o buonismo le persone che si trova davanti. “I detenuti sono persone abbandonate a se stesse e basta poco perché riprendano dignità e forza; con piccole aperture cambiano volto, si capisce con estrema facilità la loro fragilità. Vivono in solitudine, le famiglie spesso li abbandonano. Il carcere smorza reazioni, qualcuno reagisce bene, ma la maggior parte no, perde il senso della realtà e quando esce è senza mezzi per relazionarsi con la società”. Luigia, con il suo lavoro in carcere diventa allora un punto di riferimento: “Oltre al carcere di Opera, sono attiva come promotrice sociale presso lo sportello del Patronato Acli in via della Signora a Milano. In questi anni è capitato che persone che avevo seguito in carcere, una volta fuori, venissero in ufficio per concludere le pratiche già cominciate, oppure per farne di nuove, o più semplicemente per chiedere una mano. Quando escono non sanno dove sbattere la testa, hanno enormi problemi a cercare un lavoro e una casa. Con i miei colleghi offriamo ascolto e comprensione”.
Quello di Luigia non è un caso isolato: sono una trentina su tutto il territorio nazionale le sedi provinciali del Patronato Acli che entrano con frequenza settimanale, quindicinale o mensile, in istituti di detenzione e si occupano di richieste di riconoscimento di invalidità, assegni ai nuclei familiari, pensioni, assegni sociali, richieste di indennità di disoccupazioni e pratiche varie per gli immigrati.
Al Nord come al Sud. A Napoli, il Patronato Acli entra nella casa circondariale di Poggioreale da 40 anni e da un paio ha ripreso anche il servizio nell’Opg, l’ospedale psichiatrico giudiziario. Un totale di quasi 1000 detenuti. I due istituti sono molto diversi fra loro e se nell’Opg le pratiche che il Patronato lavora sono soprattutto legate all’infermità e non esiste un contatto diretto con i detenuti, a Poggioreale l’impegno è diretto. “Lo spettro delle attività svolte è molto ampio: Invalidità, previdenza, disoccupazione ‒ spiega il direttore del Patronato Acli di Napoli,Pasquale De Dilectis, che da 40 anni è presente nella casa circondariale ‒. Dall’esterno è difficile capire quali sia
no i problemi di queste persone: perdono contatto con la propria vita, con l’esterno, si dimenticano di avere dei diritti. Abbiamo a che fare con molti giovani, la media dell’età delle nostre richieste per invalidità civile è di 45 anni, molti sono malati e soffrono di patologie legate alla detenzione”.
Non solo pratiche. A volte gli operatori raccolgono richieste personali e delicate che non possono soddisfare e che consegnano al personale incaricato. “Ci hanno chiesto un paio di volte di portare messaggi privati fuori dal carcere e di farli avere alle famiglie ‒ spiega ancora il direttore De Dilectis ‒. Noi naturalmente non possiamo farlo e giriamo la richiesta al personale dell’area pedagogica dell’istituto. Queste richieste raccontano la costante attenzione dei detenuti alle proprie famiglie: ‘mi saluti mia moglie’ oppure ‘Ha visto mio figlio? È cresciuto?’. Niente di più facile che un detenuto ti chieda dell’ultimo incontro avuto con la sua famiglia per questioni relative alla pratica in corso. Il pensiero è sempre là!”.
“Sono persone sole da cui le famiglie prendono le distanze. In carcere i pensieri sono tanti. All’inizio le famiglie vanno a trovarli, poi sempre meno, alla fine quasi li disconoscono e tutto va a rotoli. Chi sta fuori ‒ conclude ‒ vuole rifarsi una vita, chi sta dentro resta invece legato al passato, al ricordo dei figli e cerca nei vecchi affetti un motivo per andare avanti mentre subentra la rassegnazione”.


pasquale orlando news sociali acli: NON SOLO SCARTOFFIE per i promotori sociali delle ACLI da Milano a Napoli

sabato 4 maggio 2013

Fap ACLI Sicilia: interventi concreti contro l'impoverimento di anziani e famiglie.

"La Fap ACLI nel quadro di un impegno teso a promuovere un nuovo welfare costruisce interventi concreti di mutualismo per anziani e famiglie- così Pasquale Orlando, segretario nazionale del sindacato pensionati delle ACLI ha concluso l'incontro regionale a Palermo- Sperimentiamo sul credito, la salute e il turismo sociale linee attive di autoorganizzazione e mutualismo".
Una intensa giornata formativa e politica per la Fap Acli Sicilia fortemente voluta e introdotta dall'incaricato regionale e componente della segreteria nazionale Rosario Cavallo che ha visto la partecipazione di tutti i dirigenti e gli operatori della Fap delle singole province siciliane.
All'incontro ha preso parte Santino Scirè vice presidente nazionale delle ACLI che ha chiesto alla Fap ACLI siciliana una forte politicità dell'azione sociale, già molto diffusa nell'isola, per combattere povertà ed emarginazione sociale.
Durante l'incontro è stato illustrato il quadro delle nuove convenzioni della Fap ACLI ed in particolare il rapporto con il gruppo Banco Popolare Siciliano con cui si è concordato il conto corrente a costo zero per tutti gli associati della Federazione.
La seconda parte della giornata è stata dedicata al programma informatico di tesserameto con esercitazioni e implementazioni guidate da Elisabetta Russo della sede nazionale. Il programma consente la costruzione di una vera e propria banca dei mestieri utile a costruire un dialogo tra le generazioni fondato sulla costruzione di nuovo lavoro per i giovani utilizzando le competenze e i saperi dei pensionati e degli anziani.
Una fase vitale e interessante della vita associativa della Fap ACLI che in Sicilia, come in tutt'Italia, in questi giorni d'intesa con il Patronato ACLI e il Caf sta distribuendo gratuitamente CUD e ObiS a tutti i pensionati in difficoltà nel reperimento di questi importanti documenti.
Da segnalare le giornate di dialogo tra i popoli e le generazioni promosse a Lampedusa dalle ACLI di Agrigento a cui la Fap ACLI ha aderito e che hanno visto la partecipazione del segretario nazionale Pasquale Orlando.


pasquale orlando news sociali acli: Fap ACLI Sicilia: interventi concreti contro l'impoverimento di anziani e famiglie.