"Le rendite minime sono inadeguate, e la legislazione non è sufficiente a garantire agli anziani lo stesso livello di vita del resto della popolazione, afferma il Consiglio d' Europa."
Pasquale Orlando: Le pensioni minime in Italia sono inadeguate. lo dice anche l'Europa.
Pasquale Orlando segretario nazionale della Fap Acli commenta con amarezza il rapporto del Comitato per i diritti sociali del Consiglio d’Europa reso noto oggi. "lo diciamo da tempo ed è tempo che il governo si renda conto della gravità della situazione".
In Italia l'ammontare delle pensioni minime è inadeguato, e non c'è una legislazione in grado di garantire alle pensione anziane lo stesso livello di vita del resto della popolazione. Lo afferma il Comitato europeo per i diritti sociali del Consiglio d'Europa.
Secondo il rapporto del Comitato, l'Italia sta in questo modo violando la Carta sociale europea. Ma le critiche al nostro paese arrivano anche sui fronti della lotta alla povertà e della sicurezza sul lavoro: le politiche non rispondono come dovrebbero ai principi di quella Carta, firmata a Torino nel 1961 e rivista nel 1996, che è una delle convenzioni internazionali alla base dell'attività del Consiglio d'Europa, l'organismo paneuropeo a cui aderiscono 47 paesi. In questa direzione vanno lette le posizioni delle Acli per l'introduzione di una autentica misura di contrasto alla povertà.
L'assegno pensionistico minimo in Italia ammontava nel 2011 a 520 euro al mese, contro i 666 euro (pari alla metà del reddito medio calcolato da Eurostat) che sono secondo il Comitato il reddito minimo indispensabile.
Difficile poi la situazione per gli anziani, vista l'assenza di leggi che impediscano che siano discriminati, a causa della loro età, rispetto agli altri cittadini quando si tratta per esempio dell'accesso a servizi bancari o sanitari, oppure alla possibilità di continuare a fare scelte in piena autonomia, o non essere vittime di abusi.
"La Fap Acli - conclude Pasquale Orlando- mentre chiede al Governo di guardare ai pensionati con equità insiste sul suo programma teso a valorizzare l'invecchiamento attivo, il dialogo tra le generazioni e soprattutto una vera politica per la non autosufficienza.
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