Il lavoro che cambia e il lavoro che manca. Il caso Napoli visto dalle ACLI Napoletane dall'Osservatorio di Castellammare di Stabia con le difficili vicende dei cantieri navali. La giornata dei "diritti in piazza" promossa dalle ACLI e dal patronato Acli di Napoli ha avuto un forte successo di partecipazione sensibile ed accorata. Da un lato la condizione dei giovani, il precariato, il difficile accesso al lavoro e il miraggio della tutela previdenziale, dall'altro la crisi industriale in un territorio dove con la Fincantieri vivono 1800 famiglie. Le ACLI con diritti in piazza hanno rimesso il lavoro al centro del dibattito. Con loro il Sindaco Vozza a testimoniare l'esigenza di una alleanza forte tra enti locali e società civile organizzata ed il presidente aclista di Castellammare Carmine Raimo impegnato nella difficile ma esaltante sfida amministrativa cittadina.
Soddisfatto il presidente Pasquale Orlando che ha sottolineato il ruolo delle ACLI anche nel dialogo generazionale e di genere. C'erano infatti gli anziani e pensionati della FAP ACLI guidati da Gennaro Guida e i giovani delle ACLI con Michele Ippolito, le colf con Maria Laura Biscaglia. Un dialogo che può evitare di tirare la coperta del welfare previdenziale da una parte all'altra. Relazione di Marco Calvetto del Progetto Lavoro delle ACLI Nazionali che si è congratualato per il grande risultato napoletano nella raccolta di firme per la petizione acli sullo statuto dei nuovi lavori e comunicazione sulle urgenze di tutela sui contratti di lavoro nati nell'epoca della flessibilità tenuta dal direttore del patronato ACLI di Napoli Pasquale De Dilectis.
L'impegno delle ACLI dentro la riscossa del Mezzogiorno auspicata dai Vescovi italiani la linea guida delle conclusioni della Presidente Regionale delle Acli Campania Eleonora Cavallaro.
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