FAP ACLI NAPOLI

FAP ACLI NAPOLI non ci sono più i pensionati di una volta

sabato 15 gennaio 2011

il sociale dell’obbligo come la scuola dell’obbligo, come l’obbligo al soccorso… come un diritto, non come un lusso non come una carità.

Documento: Il Welfare non è un lusso

del Coordinamento Campano Il Welfare non è un lusso
per la gravissima crisi economica vissuta dai cittadini operatori sociali e dai cittadini utenti dei servizi

Le donne e gli uomini del Terzo Settore, delle associazioni e delle cooperative sociali, le lavoratrici e i lavoratori del sociale hanno imparato dalle persone fragili di cui si prendono cura la DIGNITA’, la discrezione della DIGNITA’.

Ma ora vi è una emergenza di fase economica strutturale, non è un momento di difficoltà o una congiuntura.Proponiamo di esprimere una solidarietà attiva alle grandi manifestazioni degli operatori sociali svoltesi in questi ultimi mesi a Napoli ed in Campania sulla esigibilità negata dei diritti dei cittadini fragili e dei lavoratori.
Siamo al punto che l’operatore sociale subisce la stessa esclusione del cittadino che assiste. A volte maggiore. Altro che flessibilità, siamo alla liquidità del lavoro. Altro che burn-out… siamo alla disperazione, perché, in particolare nel Mezzogiorno:

  • gli operatori non prendono lo stipendio da alcuni mesi (anche sei-sette mesi!!!);
  • gli Enti Pubblici hanno ritardi insostenibili dei pagamenti a fronte di servizi già erogati (anche di 24 mesi!!! – altro che i 60 gg. delle direttive europee !);
  • le banche non garantiscono oltre …;
  • la complessiva fruizione dei diritti sociali nel Mezzogiorno ed in Campania è fuori dalla Costituzione, è fuori dall’Europa, sta diventando un baratro culturale e democratico in cui la coesione sociale muore.

Il peso fiscale rigido sul terzo settore annulla ogni possibilità di reggere un contratto di lavoro se la sussidiarietà pubblica non viene garantita da un flusso regolare di risorse. La forbice fra i tempi rigidi e certi delle contribuzioni fiscali e quelli della liquidazione dei servizi prestati e rendicontati è sempre più ampia ed insostenibile.

Da un mese è stato riaperto l’ex manicomio Leonardo Bianchi da quegli stessi operatori che anni fa avevano contribuito a chiuderli, gli ospedali psichiatrici. Gli operatori fanno scioperi della fame e scendono in piazza continuamente, “per difendere il diritto di tutti ad essere curati” e ad essere presi in carico. Hanno occupato tutto ciò che c’era da occupare, compreso il Comune di Napoli, sempre pacificamente, da educatori quali siamo tutti.

Mai due generazioni assieme erano state così povere e così escluse, così senza speranza.
Una seria riforma strutturale delle politiche pubbliche deve, poi, porre l’obiettivo della quota capitaria del sociale come condizione strutturale irrinunciabile dei sistemi di welfare comunitari, nazionali e locali.
Un bambino che nasce a sei anni ha diritto ad una cosa che si chiama obbligo della Scuola pubblica. Se non succede i genitori vengono denunciati il giudice interviene la opinione pubblica si indigna….
Una persona che sviene per strada o si fa male ha bisogno di una cosa che si chiama obbligo del pronto soccorso pubblico. Se non succede se non intervieni sei denunciato per mancato soccorso, se non trovi i medici ad aspettarti chiami i carabinieri.

Ebbene
dobbiamo gridare forte a tutti i governi ed in tutte le nostre piazza aprendo un nuovo storico conflitto una mobilitazione generale meridionalista,nazionale ed europea:

un disabile, un anziano non autosufficiente, un povero hanno diritto in Europa, e secondo la nostra Costituzione, all’effettivo esercizio dei diritti sociali,

al sociale dell’obbligo!

Ecco, il sociale dell’obbligo come la scuola dell’obbligo, come l’obbligo al soccorso

come un diritto,
non come un lusso né come una carità.


tratto da:

pasquale orlando news sociali: il sociale dell’obbligo come la scuola dell’obbligo, come l’obbligo al soccorso… come un diritto, non come un lusso n�come una carit�.

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